su diversi aspetti della nostra società e della vita quotidiana.
è stato argomento di interesse e dibattito negli ultimi tempi, generando polemiche e risvegliando l'interesse di diversi settori della popolazione. Fin dalla sua nascita,
ha generato speculazioni, teorie e riflessioni sulla sua influenza in vari ambiti, dall’economia alla cultura. Attraverso questo articolo cercheremo di far luce sui diversi punti di vista e prospettive attorno a
, con l’obiettivo di fornire ai nostri lettori una visione ampia e arricchente di questo fenomeno.
Il Premio Scanno è un riconoscimento multidisciplinare organizzato e gestito dalla Fondazione Tanturri. Si svolge ogni anno a Scanno, in provincia dell'Aquila.
Storia
Il premio è stato istituito nel 1972 per iniziativa del professor Riccardo Tanturri de Horatio[1], docente universitario di Lingua e Letteratura italiana, scrittore, poeta, intellettuale e giornalista.
Tanturri, nominato presidente della Azienda di Soggiorno e Turismo di Scanno, per promuoverne l'immagine decise di trasformare il piccolo centro abruzzese in un centro culturale e montano, dando vita alla prima edizione del Premio con tre sezioni: Narrativa, Poesia e Giornalismo.
Fin dalle sue origini il premio è interdisciplinare e, negli anni, ha moltiplicato le sue sezioni, che oggi comprendono l'economia, la medicina, l'ecologia, il diritto, la sociologia, l'alimentazione, la musica, l'antropologia culturale e le tradizioni popolari, includendo un riconoscimento a chi si è distinto per il proprio impegno civile.
Dopo la scomparsa di Tanturri, avvenuta alla vigilia della trentesima edizione, il premio è stato intitolato a lui. Mandredi Tanturri de Horatio, figlio del fondatore, porta tuttora avanti l'opera della Fondazione, assicurandone la continuità della tradizione morale, culturale, sociale e scientifica.
Albo dei vincitori
Letteratura
Diritto
Economia
Sociologia
Antropologia culturale e tradizioni popolari
Medicina
Alimentazione
Ecologia
Musica
Musica premio speciale
Valori
Narrativa
Giornalismo
Poesia
Poesia premio speciale
Innovazione tecnologica
- 1992 - Luciano Gallino e Susanna Petruni
- 1993 - Sergio Mello Grand e Chiara Sottocorona
- 1994 - Il Sole 24 Ore e Stefania Garassini
- 1995 - Francesco Di Martile e Lilly Jetto
- 1996 - Maria Grazia Longoni
- 2001 - Walter Cantino
Relazioni industriali
Editoria
Arti figurative
Cinema
Teatro
Fotografia
Diritti civili
- 1987 - Franca Sciuto e Antonio Patelli
- 1988 - Moncef Marzouki
- 1997 - Vittorio Sgarbi
Artigianato locale e poesia dialettale
- 1987 - Edoardo Gentile e Antonietta Gentile
- 1988 - Giulia Del Monaco e Mauro Facella
- 1989 - Art Idea e Celerina Spacone
- 1990 - Cesidio Lucci e Maria Grazia Colantonio
- 1991 - Luisa D'Alessandro e Amedeo Fusco
Diritto opera prima e speciale
- 1995 - Giovanni Passagnoli
- 1996 - Raffaele Bifulco
- 1997 - Giovanna Mancini
- 1998 - Alessandra Giannelli e Alvaro Pollice
- 1999 - Francesco Schiaffo
- 2000 - Anna Veneziano
- 2001 - Mario Fiorillo
Un libro per il cinema
- 1975 - Gino Maggiora e Franca Monari
Contributo alla cultura
Critica d'arte internazionale
Sanità
Premio speciale alla carriera
Rispetto dei Diritti Umani
Arte e Architettura
Saggistica
Linguaggio
Premio speciale
- 2010 - Al giornalista Giustino Parisse, per i due volumi "Quant'era bella la mia Onna" e "Il secondo terremoto", raccolte di articoli sui fatti legati al sisma che ha distrutto l'aquilano nel 2009.
- 2012 - Al Comitato Italiano World Food Programme per la capacità di sensibilizzare le istituzioni, la sfera economica e società civile sui programmi di assistenza alimentare nei Paesi in via di sviluppo.
- 2014 - Al romanzo Ho vissuto troppe vite di Simonetta Benigni, menzione d'onore per la "paziente indagine delle fonti reali, altrimenti destinate a perdersi, coniugate a una puntuale e precisa analisi delle testimonianze" su Scanno.
- 2015 - Kamal Abdulla[3][4]
Il premio è stato, inoltre, assegnato: nel 2007, a Nerio Nesi e nel 2006, ad Antonio Cocozza per la miglior analisi sociologica sul concetto di razionalità dell'agire umano e organizzativo.
Infine, nel 2004, a Maurizio Scelli per il coraggio, l'abnegazione e la solidarietà nel portare aiuti alla popolazione irachena e a Fee Italia per l'opera svolta nella valorizzazione del territorio abruzzese;
nel 2005, a Lucia Granati per l'alto impegno sociale nella sanità e a Enrico Auricchio per l'impulso dato alla tradizione musicale partenopea;
nel 2008 a Harry Wu, dissidente cinese, per il suo libro Controrivoluzionario, a Itala Gualtieri e Diana Cianchetta per il loro libro Leggende del lago di Scanno ed a Rosario Sorrentino e Cinzia Tani per il libro Panico[5];
nel 2009 a Ferdinando Di Orio, rettore dell'Università degli Studi dell'Aquila, ed al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per essersi "fin dai primi momenti del terremoto, prodigati instancabilmente, al limite del sacrificio personale al punto da diventare nell'immaginario, pur sofferente, delle popolazioni colpite, i nostri angeli".
Note
Collegamenti esterni