Laura Balbo | |
---|---|
Laura Balbo nel 1987 | |
Ministro per le pari opportunità | |
Durata mandato | 21 ottobre 1998 – 26 aprile 2000 |
Presidente | Massimo D'Alema |
Predecessore | Anna Finocchiaro |
Successore | Katia Bellillo |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 12 luglio 1983 – 22 aprile 1992 |
Legislatura | IX, X |
Gruppo parlamentare | Partito Comunista Italiano, Sinistra Indipendente |
Collegio | Milano |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Verdi fino al 22 dicembre 1999, indipendente |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Professione | Docente universitario |
Laura Balbo Ceccarelli (Padova, 30 novembre 1933) è una sociologa e politica italiana, esponente della sinistra ecologista.
Laureata nel 1956 presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Padova, in seguito si specializza all’Università della California - Berkeley.
Dopo un'iniziale militanza nel Partito Socialista Italiano e successivamente nella sinistra extraparlamentare, è poi stata due volte deputato: nella IX legislatura (1983) come indipendente eletta alla Camera nelle liste del PCI, mentre nella X (1987) ha aderito al gruppo della Sinistra Indipendente, fino al 1992.[1]
Viene chiamata da Massimo D'Alema a svolgere l'incarico di ministro per le pari opportunità nel periodo dal 1998 al 2000, nei due governi da lui presieduti, in quota Verdi.[2].
Laura Balbo imposta la propria azione per la garanzia delle pari opportunità non solo tra generi diversi, ma anche in chiave antirazzista e di tutela dalle discriminazioni per orientamento sessuale; per la prima volta nell'esperienza dei governi italiani il tema della diversità di orientamento sessuale è materia di uno specifico incarico di gabinetto del ministro, nella persona di Franco Grillini.
L'esperienza del biennio di governo è caratterizzata dai rafforzamento delle azioni positive per la conciliazione del tempo di vita e di lavoro delle donne, per il rafforzamento della rappresentanza femminile in politica e nelle istituzioni e l'incremento dell'occupazione femminile; sotto il suo mandato nel gennaio 2000 si tiene presso la Mostra d'Oltremare a Napoli, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la prima Conferenza nazionale sull'occupazione femminile.
È una delle più importanti studiose italiane di sociologia, soprattutto per quanto riguarda il razzismo, l'urbanizzazione, le politiche familiari e lo Stato sociale. Nei primi anni '80 insegna sociologia nella Facoltà di Giurisprudenza e poi di Scienze Politiche dell'Università Statale di Milano. È stata docente ordinario e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia all'Università di Ferrara, per poi insegnare all'Università di Padova. Dal 1998 al 2001 è stata presidente dell'Associazione Italiana di Sociologia.
È nota per aver compiuto degli studi sui processi della razzializzazione/etnicizzazione della società europea in previsione di un futuro mescolamento delle razze. Ha partecipato a numerosi gruppi di lavoro europei su questi temi; è presidente dell'International Association for the Study of Racism (Amsterdam), di Italia-Razzismo (Roma).
Ricopre la carica condivisa con altre nove personalità, fra cui Sergio Staino, Piergiorgio Odifreddi, Carlo Flamigni, di presidente onorario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR), occupandosi della tematica ateismo.[3][4][5]
Il concetto di "doppia presenza" è stato coniato da Balbo nel 1978. Esso sta ad indicare il doppio ruolo delle donne: pubblico e privato,[6] riproduttivo nella famiglia e produttivo come lavoratrice nella società.[7] Il senso del concetto doppia presenza sta indicare proprio l'idea di una compressione della donna tra una duplice responsabilità: quella verso la famiglia e quella verso la sua indipendenza, rappresentata dal lavoro, che ha come conseguenza una sua penalizzazione.[8] Per Balbo è però anche per la donna un modo per "attraversare più mondi" ed essere così più innovativa in tutti e due gli ambiti.[9]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29604145 · ISNI (EN) 0000 0000 6156 0387 · SBN CFIV057441 · LCCN (EN) n80024307 · GND (DE) 170591778 · BNE (ES) XX1392651 (data) · BNF (FR) cb12328599k (data) · J9U (EN, HE) 987007433559105171 · CONOR.SI (SL) 173939811 |
---|