Strada statale 593 di Borgo d'Ale è un argomento che negli ultimi anni ha catturato l'attenzione di persone di ogni età e provenienza. Fin dalla sua nascita, ha suscitato un interesse senza precedenti e ha generato dibattiti in tutti i settori. Man mano che si è evoluto, è riuscito a superare i confini e ha influenzato il modo in cui le persone pensano, agiscono e si relazionano. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti di Strada statale 593 di Borgo d'Ale e il suo impatto sulla società oggi, nonché le possibili ripercussioni che potrebbe avere in futuro.
Strada statale 593 di Borgo d'Ale
Denominazioni successive
Strada provinciale 593 di Borgodale Strada provinciale 593 di Borgo d'Ale
Già inserita nel piano generale delle strade aventi i requisiti di statale del 1959[5], è solo col decreto del Ministro dei lavori pubblici del 16 luglio 1969 che viene elevata a rango di statale con i seguenti capisaldi d'itinerario: "Innesto strada statale n. 142 a Cavaglià - Alice Castello - Borgo d'Ale - innesto strada statale n. 11 a Cigliano" per una lunghezza di 12,600 km"[2].
Col decreto del Ministro dei lavori pubblici del 16 marzo 1981 la circonvallazione di Cavaglià entrò a far parte dell'itinerario della strada statale 228 del Lago di Viverone e contestualmente un tratto dismesso di quest'ultima entrò a far parte dell'itinerario della SS 593 portando ad una lunghezza definitiva di 12,968 km[6].
^Elenco generale delle strade provinciali (XLS), su provincia.biella.it, Provincia di Biella. URL consultato il 13 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
^abcdefghIn corsivo sono indicate le strade statali facenti parte sino al 1945 - per l'intera estensione - del territorio italiano e poi parzialmente cedute agli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale, in seguito alla modifica dei confini nazionali stabilita dal trattato di Parigi del 1947.