Nel seguente articolo esploreremo a fondo il tema Achillea e analizzeremo il suo impatto su vari aspetti della società. Dalle sue origini alla sua evoluzione oggi, ne approfondiremo le implicazioni storiche, culturali e sociali. Inoltre, esamineremo le diverse prospettive e opinioni che esistono intorno a Achillea e come queste hanno influenzato la sua percezione nella società. Senza dubbio, Achillea è stato oggetto di dibattiti e controversie nel corso del tempo, quindi questa analisi cercherà di fornire una visione completa e obiettiva della sua rilevanza oggi.
Achillea | |
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Achillea millefolium | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Euasteridi II |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
Sottotribù | Matricariinae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
Sottotribù | Matricariinae |
Genere | Achillea |
Nomi comuni | |
Millefiori, Erba pennina, ortica del diavolo | |
Specie | |
(Vedi: Specie di Achillea )
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Achillea è un genere di piante dicotiledoni della famiglia delle Asteracee, notevole per il numero di specie e di diverse taglie (alcune grandi, altre nane).
Il nome del genere fu fissato da Linneo e deriva dalla credenza che Achille avesse usato queste piante durante l'assedio di Troia (così ci racconta Plinio) per curare le ferite insanabili di Telefo, dietro consiglio di Venere, avendo appreso da Chirone le virtù medicinali delle stesse.
Questo genere comunque doveva essere ben noto ai botanici prima di Linneo. Infatti lo troviamo nell'erbario di Jerome Bock (1498 – 1554) un ministro luterano noto anche col nome di Hieronymus Tragus; anche Robert Morison (1620 Aberdeen -1683) nel suo “Plantarum Historiae Universalis Oxoniens” (1680-1699) chiama alcune specie di questo genere “Achillea montana purpurea”. Mentre a metà del Settecento si registravano già una ventina di specie in coltivazione nei giardini inglesi.
I francesi nominano queste piante “Achillées”, mentre gli inglesi le chiamano “Yarrow” oppure “Milfoil”.
Le piante del genere Achillea sono di tipo erbaceo, perenne, qualche volta anche suffruticose (ma in questo caso non sono molto alte).
Radici secondarie da rizoma.
I fusti ipogei sono del tipo a rizoma; mentre la parte epigea è villosa, semplice o ramificata, ascendente che può raggiungere fino 80 cm in altezza. In generale l'aspetto delle piante è densamente cespitoso.
Le foglie hanno una disposizione alterna e presentano un lieve aroma canforato. La forma è semplice o composta. Le foglie basali sono normalmente picciolate; mentre le foglie cauline in genere non hanno picciolo, e sono quindi sessili.
I fiori sono raccolti in capolini calatidi dal diametro di pochi millimetri in infiorescenze corimbose molto caratteristiche di questo genere. In alcuni casi si riscontra delle infiorescenze di tipo racemoso.
La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma emisferica composto da più squame (o brattee) con margine scarioso e nero che fanno da protezione al ricettacolo piatto a pagliette trasparenti sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati disposti in un unico rango e quelli interni tubulosi.
I fiori sono simpetali, zigomorfi (quelli ligulati) e attinomorfi (quelli tubulosi); sono inoltre tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (quelli tubulosi) sono bisessuali.
I frutti sono degli acheni privi di pappo. La forma è compressa quasi appiattita.
Queste piante sono proprie delle regioni temperate dell'emisfero boreale. È facile quindi trovarle in Europa e nelle zone temperate dell'Asia. Alcune specie crescono anche in America del Nord.
In Italia sono state individuate una ventina di specie spontanee e sono distribuite su tutta la penisola sia su suoli pesanti e umidi, che nei fossi e margini stradali. A volte si spingono fino al limite delle nevi eterne.
Altitudine: dal piano fino a 3000 m s.l.m. e oltre.
Della 23 specie spontanee della flora italiana 20 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine.
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
A. ageratum | 11 | collinare | Ca – Ca/Si | basico | basso | secco | A4 B2 | IM SV CN TO |
A. atrata | 3 | alpino subalpino |
Ca - Ca/Si | basico | basso | medio | C3 | tutto l'arco alpino (escl. CN TO AO VA CO) |
A. barrelieri subsp. oxyloba | 3 | alpino subalpino |
Ca | basico | basso | medio | C3 | SO TN BZ BL UD |
A. clavennae | 10 | alpino subalpino |
Ca | basico | basso | secco | C2 C3 F5 | CO BG BS TN BZ BL UD |
A. collina | 9 | montano collinare |
Ca – Ca/Si | basico | basso | arido | F2 F7 G4 | tutto l'arco alpino (escl. VC VA SO BZ) |
A. distans | 11 | montano collinare |
Ca – Ca/Si | basico | alto | medio | B6 C2 C3 F2 F3 G2 G4 I1 I3 | CN AO VC CO BG SO BS BZ UD |
A. erba-rotta | 3 | alpino subalpino |
Si | acido | basso | medio | C2 C3 F5 | CN TO |
A. macrophylla | 13 | subalpino | Ca – Si | neutro | alto | medio | G2 H1 I1 I2 | tutto l'arco alpino |
A. millefolium | 11 | subalpino collinare |
Ca – Si | neutro | medio | secco | B1 B4 B6 B8 F2 | tutto l'arco alpino |
A. moschata | 3 | alpino subalpino |
Ca/Si - Si | acido | basso | medio | C3 F5 | tutto l'arco alpino (escl. CN TO) |
A. nana | 3 | alpino | Si | neutro | basso | medio | C3 | tutto l'arco alpino (escl. BL UD) |
A. nobilis | 9 | collinare | Ca – Ca/Si | basico | basso | secco | F2 | CN TO AO BZ |
A. pannonica | 9 | collinare | Ca – Ca/Si | basico | basso | secco | F2 | UD |
A. pratensis | 11 | montano collinar |
Ca – Si | neutro | medio | medio | F3 | TN BZ UD |
A. ptarmica | 11 | collinare | Ca – Si | acido | medio | umido | A3 F3 G2 | CN AO VC CO SO BS UD |
A. roseoalba | 11 | montano collinare |
Ca – Si | neutro | basso | medio | E1 F3 | tutto l'arco alpino (escl. CN TO) |
A. setacea | 9 | montano collinare |
Ca – Si | basico | basso | arido | F2 | AO CO SO BG |
A. stricta | 11 | subalpino | Ca – Si | neutro | alto | medio | F3 F5 | tutto l'arco alpino (escl. TO BZ) |
A. tomentosa | 9 | montano collinare |
Si | acido | basso | arido | F2 | CN TO AO VC NO VA BG BS SO TN BZ |
A. virescens | 9 | montano collinare |
Ca – Ca/Si | basico | basso | secco | C2 F2 | TN VR |
Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province). |
La famiglia di appartenenza (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti). Il genere è composto da circa un centinaio e più di specie, delle quali due dozzine circa fanno parte della flora spontanea italiana. Dal punto di vista sistematico queste specie si dividono in due gruppi principali:
Altri autori comunque preferiscono organizzare i vari gruppi secondo la taglia: specie grandi ossia alte oltre 50 cm e specie piccole da pochi cm fino 50 cm.
Nelle classificazioni più vecchie la famiglia del genere Achillea è chiamata Compositae. Attualmente, in base alle ultime ricerche filogenetiche, il genere Achillea è assegnato alla sottotribù delle Matricariinae (tribù Anthemideae, sottofamiglia Asteroideae).
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della nostra flora) l'elenco che segue utilizza il sistema delle chiavi analitiche.
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Le “Achillee” sono piante amare, lievemente aromatiche, ma dal punto di vista tossico fondamentalmente innocue. Fare attenzione a non esporre ai raggi del sole la pelle bagnata dal succo della pianta.
La achillea è una pianta mellifera e si può produrre un miele, ma è raro in quanto non ci sono grandi distese di achillea.
Tra i composti di queste piante è presente l'achilleina un glicoside già usato in farmaceutica, ora solo in liquoreria.
Anticamente (ancora al tempo di Linneo) le specie di Achillea erano molto considerate per le loro proprietà medicinali: astringente e vulneraria. I succhi di queste piante erano usati dai montanari contro le ragadi, le ferite, le ulcerazioni delle varici e le emorroidi.
Gli infusi sono indicati anche per i disturbi genitali femminili (mestruazioni irregolari, ansia da menopausa), nei disturbi digestivi.
Si utilizzano per infusi le parti fiorite fatte essiccare in luogo ombroso. La tintura ottenuta lasciando macerare in alcool per alcuni giorni i fiori di achillea, può essere ingerita per alleviare i disturbi digestivi. Viene utilizzata anche in tricologia per trattamenti per le alopecie
Alcune specie sono utilizzate per scopi alimentari. La specie Achillea moscata viene usata in Svizzera per un liquore stomachico. Mentre alcune “Achillee” in Svezia sono usate per insaporire la birra. La Achillea ptarmica il cui sapore si avvicina all'Artemisia, viene usata nell'insalata. In Inghilterra, dissecata e ridotta in polvere viene usata come tabacco economico da fiuto (viene chiamata “erba da starnuti”). Molto spesso le “Achillee” vengono usate come sostituti del tè. Alcune specie possono provocare effetti collaterali quali vomito.
L'utilizzo attuale è comunque circoscritto al giardinaggio. Le più usate (anche per la possibilità di creare buoni ibridi) sono: Achillea ptarmica – Achillea millefolium – Achillea filipendulina con le quali si creano aiuole e bordure di sicuro effetto.
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