RealPlayer

In questo testo affronteremo RealPlayer, un argomento di grande attualità e interesse oggi. _Var1 ha catturato l'attenzione di specialisti, accademici e grande pubblico per il suo impatto su diversi aspetti della vita quotidiana. Negli ultimi decenni RealPlayer ha conosciuto un notevole aumento della sua importanza, diventando oggetto di studio e ricerca in campi diversi come la medicina, la tecnologia, l'economia e la cultura. In questo articolo approfondiremo i vari aspetti legati a RealPlayer, esplorandone l’origine, l’evoluzione, l’impatto e le prospettive future. Attraverso un’analisi approfondita, cercheremo di fare luce su questo tema per comprenderne meglio la portata e il significato nella società contemporanea.

RealPlayer
software
GenereLettore multimediale
SviluppatoreRealNetworks
Data prima versioneaprile 1995
Ultima versione18.1.8.212 (3 giugno 2017)
Sistema operativoMultipiattaforma
LicenzaFreemium
(licenza non libera)
Sito webwww.real.com/

RealPlayer è un lettore multimediale creato da RealNetworks in grado di riprodurre oltre ai formati proprietari Real Video e Real Audio i principali formati multimediali come MP3, MPEG-4, QuickTime e Windows Media.

Descrizione

La prima versione del programma venne presentata nell'aprile 1995. Allora era uno dei primi media player in grado di gestire streaming audio e video da Internet. La versione 6 venne chiamata RealPlayer G2, la 9 divenne RealOne Player. Del programma esiste una versione base disponibile gratuitamente e una versione a pagamento con funzionalità aggiuntive.

L'ultima versione uscita è la 22, ed è disponibile per Windows, macOS, Unix, Palm OS, Windows Mobile e Symbian OS. Il programma è basato su un motore di decodifica open source chiamato Helix.

Note

  1. ^ Formati supportati Archiviato l'11 giugno 2008 in Internet Archive.
  2. ^ Versioni del programma Archiviato il 23 maggio 2006 in Internet Archive.
  3. ^ Versioni supportate
  4. ^ Helix Community License, su helixcommunity.org. URL consultato il 17 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).

Collegamenti esterni