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La sessione di calciomercato portò una delusione ai tifosi: la stella della FiorentinaLuciano Chiarugi, a lungo cercata dai nerazzurri, si accasò ai rivali del Milan; in sostituzione, venne acquistata la giovane coppia d'attacco dell'Atalanta composta da Sergio Magistrelli e Giuseppe Doldi, due nomi che non scaldarono il cuore dei sostenitori interisti e che in effetti non lasciarono il segno nella loro esperienza al club di via Durini. Il presidente Fraizzoli venne criticato ed egli, sempre più insofferente alle rimostranze del tifo, dichiarò: «Chi vuole la società si faccia avanti».
Con Invernizzi ancora in panchina, la squadra partecipò alla Coppa UEFA regolando nei primi turni il maltese Valletta — al quale Boninsegna realizzò una quaterna — e il norvegese Norrköping per poi crollare contro il lusitano Vitória Setubal negli ottavi di finale.
Dopo una discreta prima fase di campionato, un rallentamento nella tornata conclusiva generò l'avvicendamento in panchina con Masiero: benché accolto freddamente da spogliatoio e tifoseria, l'ex calciatore ottenne un quarto posto a pari merito con la Fiorentina.
Da segnalare tra l'altro l'esordio in prima squadra del ventenne Martina — lanciato titolare a difesa dei pali contro il Palermo nella gara del 6 maggio 1973 — e l'ultima apparizione interista di Corso, avvenuta il 17 giugno successivo nel derby d'Italia: il confronto con la Juventus risultò valido per il secondo turno della coppa nazionale, ostacolo superato dagli stessi bianconeri centrando l'accesso alla finalissima.
^Risultato assegnato sub iudice per invasione di campo da parte della tifoseria locale; gara terminata 1-2 sul campo. Cfr. Giulio Accatino, L'arbitro colpito da un pugno, in Stampa Sera, 18 dicembre 1972, p. 10.
^Risultato assegnato sub iudice per impraticabilità di campo dovuta ad un guasto dell'impianto d'illuminazione; partita sospesa al 61' sul punteggio di 2-3. Cfr. L.B., Sabotaggio a Reggio, gara vinta all'Inter ?, in La Stampa, 2 giugno 1973, p. 16.