Al giorno d'oggi, Uva passa è diventato un argomento di grande attualità e interesse in molti ambiti. Dalla politica alla scienza, cultura e tecnologia, Uva passa occupa un posto di rilievo nelle discussioni e nei dibattiti attuali. Nel corso del tempo, abbiamo assistito a come Uva passa si è evoluto e adattato ai cambiamenti sociali, economici e tecnologici. In questo articolo esploreremo in modo approfondito l’impatto di Uva passa sulla società moderna, analizzandone le implicazioni e le conseguenze in diversi aspetti della nostra vita quotidiana.
L'uva passa (chiamata anche uvetta o, impropriamente, uva sultanina) è una varietà di uva sottoposta a un procedimento di essiccazione.
L'uva sultanina ha origine greca, turca o iraniana. È un'uva bianca caratterizzata dal possedere acini piccoli, senza semi ed alto contenuto di glucidi. Gli acini si presentano di colore verde chiaro sebbene, giunti ad un elevato grado di maturazione, possano assumere una colorazione ambrata ed un elevato grado di contenuti zuccherini.
Questa uva è molto dolce per l'elevata concentrazione di zuccheri. Se viene conservata per lunghi periodi gli zuccheri si cristallizzano all'interno degli acini. Ciò rende i frutti sabbiosi, ma non incide sull'utilizzabilità del prodotto: per decristallizzarla è sufficiente immergerla per qualche minuto in un liquido (alcol, succo di frutta o acqua bollente) al fine di sciogliere lo zucchero. Nel caso si desideri farle acquisire morbidezza, ossia ottenere una parziale reidratazione degli acini, per l'uso in cucina e pasticceria, va immersa solo in acqua, in quanto l'uso di liquori a forte gradazione alcolica impedisce la reidratazione.
La varietà a chicchi più piccoli e neri, ricavata dalla cultivar Corinto Nero (Vitis apyrena L.) è detta "uva o uvetta di Corinto"; negli Stati Uniti d'America è nota come Zante currants (uvetta di Zante), oppure come Thompson Seedless, dal nome di William Thompson, il primo viticoltore a coltivarla in California.
Verosimilmente prende il nome dalla città Sultania, o Soldania, oggi Sudak), nella penisola della Crimea, antico porto commerciale veneziano e genovese sulla via della seta. Il termine "uva sultanina" sembra comparire in italiano per la prima volta intorno al 1860 in testi commerciali, e si riferisce ad una qualità delle uve passe importate da Smirne. Attualmente la Turchia e l'Australia sono i maggiori produttori di questa uva.
Esistono diverse varietà di questa uva, tra cui:
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