Targa Florio | |
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Altri nomi | Targa Floriu in siciliano |
Sport | |
Tipo | Gara individuale |
Paese | Italia |
Luogo | Sicilia |
Cadenza | annuale |
Storia | |
Fondazione | 1906 |
Soppressione | 1977 |
Numero edizioni | 61 |
Ultimo vincitore | Raffaele Restivo Alfonso Merendino |
La Targa Florio è stata la più antica corsa automobilistica di durata al mondo.
Tra il 1955 ed il 1973 la gara ha fatto parte del Campionato mondiale FIA Sport Prototipi. Successivamente, per motivi di sicurezza — soprattutto a causa dell'elevato pericolo che correvano i piloti partecipanti, che nello sfrecciare sulle ardue strade delle Madonie, dovevano anche preoccuparsi di evitare di investire animali e il pubblico, in particolare i bambini —, nel 1978 è stata tramutata nel rally omonimo.
Nonostante le varie mutazioni che hanno contraddistinto il formato della gara, questa ha sempre mantenuto la sua numerazione, disputando nel 2016 la 100ª edizione del Rally Targa Florio.
Insieme alla Mille Miglia è tra le più note corse stradali italiane e, con la Carrera Panamericana, tra le maggiori competizioni mondiali su strada.
«Continuate la mia opera perché l'ho creata per sfidare il tempo.»
La Targa Florio è stata voluta, creata, finanziata e organizzata da Vincenzo Florio jr, un imprenditore palermitano di ricca famiglia, assieme ad altri notabili dell'epoca, affascinati dal nuovo mezzo di locomozione. Florio era già noto nell'ambiente per aver partecipato ad alcune competizioni d'inizio Novecento e per aver istituito, nel 1905, la Coppa Florio, una corsa automobilistica in quel di Brescia.
La gara si è disputata 61 volte, praticamente senza soluzione di continuità (se si eccettuano gli anni delle due guerre mondiali), dal 1906 al 1977. Una volta soltanto la gara è stata trasformata da prova velocistica in prova di "regolarità", precisamente nel 1957, quando il recente incidente che segnò la morte della Mille Miglia mise gli organizzatori della Targa di fronte alla scelta di sopprimere la gara oppure trasformarla in una passeggiata o poco più. Gli organizzatori, Vincenzo Florio in testa, optarono per dare comunque continuità alla corsa.
Teatro della corsa sono sempre state le strade siciliane e in particolare quelle strette e tortuose che percorrono la catena montuosa delle Madonie: solo in poche occasioni la corsa è stata abbinata al Giro di Sicilia e si è svolta lungo il periplo dell'isola mentre nel quadriennio 1937-1940 è emigrata al Parco della Favorita a Palermo, mai dunque abbandonando la terra della Trinacria.
La Targa Florio entrò subito nella leggenda per le enormi difficoltà insite nella durezza del tracciato al punto che, specialmente nei primi anni, anche il solo riuscire a completare la corsa significava compiere un'impresa titanica.
Naturalmente anche le case costruttrici che sono scese in campo con successo nel corso degli anni hanno sempre messo in risalto le prestazioni ottenute dalle autovetture di propria costruzione, pubblicizzandole senza risparmio.
Anche la Targa Florio ha dovuto però fare i conti con incidenti, morti e feriti tra il pubblico e tra i piloti: si ricorda in particolare la morte del conte Giulio Masetti, avvenuta a seguito di un'uscita di strada della sua Delage nel corso del 1º giro dell'edizione del 25 aprile 1926; per chi crede nella cabala dei numeri, la Targa Florio era giunta all'edizione numero 17 e la vettura del Masetti era contrassegnata dal numero 13. Poco dopo questo grave incidente, tale numero non sarà più assegnato alle vetture in corsa, né in Italia né all'estero (unica eccezione la Lotus di Pastor Maldonado in Formula 1, la vettura numero 13 appunto).
Ma la Targa Florio era comunque una gara abbastanza sicura: Vincenzo Florio soleva ripetere che la sua era "la gara più lenta del mondo" e per questo era anche sicura. Dopo l'incidente di Masetti si arrivò, per contare un altro pilota deceduto in gara, al 1971, quando il triestino Fulvio Tandoi perse la vita a causa di una uscita di strada. La sua Alpine Renault finì la sua corsa contro un albero, urtandolo proprio dal lato del guidatore.
Nel 1955, e negli anni che vanno dal 1958 al 1973, la Targa Florio è stata tra le gare titolate ai fini dei Campionati Internazionali o Mondiali riservati alle vetture Sport o Gran Turismo, assumendo quindi un'importanza davvero rilevante, testimoniata dalla discesa in campo di nomi altisonanti, sia di piloti che di case costruttrici. Dopo l'edizione 1973, contrassegnata da una numerosa serie di incidenti abbastanza gravi che dimostrava come l'ormai anacronistico circuito delle Madonie poco si confacesse a ospitare competizioni per vetture molto potenti, la Targa Florio veniva esclusa dal circuito delle grandi prove internazionali.
La gara ebbe ancora tre edizioni non troppo entusiasmanti poi, nel 1977, analogamente a quanto accaduto per la Mille Miglia vent'anni prima, anche nel caso della prova siciliana la fine venne determinata da un grave incidente coinvolgente gli spettatori: domenica 15 maggio 1977, giorno in cui si correva la sessantunesima edizione, la Osella-BMW pilotata in quel momento da Gabriele Ciuti uscì di strada in un tratto di misto-veloce che seguiva il rettilineo di Buonfornello, travolgendo gli spettatori e provocando due morti e tre feriti gravi (tra cui lo stesso pilota): la gara venne sospesa e la classifica stilata in base ai passaggi al termine del 4º giro (degli 8 previsti in origine).
A quel punto, la vera Targa Florio esaurì il suo ciclo: a partire dal 1978 la gara veniva trasformata in un omonimo rally, mantenendo la numerazione; nel maggio 2016 si è corso infatti il 100° Rally Targa Florio[1].
Oggi la Targa viene ricordata nel Museo Targa Florio di Collesano, riconosciuto dall'Automobile Club d'Italia e ubicato nei locali del Municipio. Sono visibili e consultabili cimeli, foto, trofei, parti di vetture storiche, tute di piloti, giornali, libri, classifiche e tanto materiale che fa ripercorrere la mitica targa Florio. A cura di alcuni privati sono stati realizzati altri tre musei a Cerda (Museo Vincenzo Florio di Antonino Catanzaro), a Campofelice di Roccella e a Termini Imerese.
La Targa Florio ha avuto 61 edizioni dal 1906 al 1977. Si svolgeva una volta all'anno, ma dal 1915 al 1918 è stata cancellata a causa della prima guerra mondiale, dal 1941 al 1945 a causa della seconda guerra mondiale, e nel biennio 1946-1947 non è stata disputata.
Dopo la prima apparizione di Madame le Blon, che nel 1906 affianca il marito, Hubert, in veste di "meccanico", occorrerà aspettare gli anni venti per vedere all'opera Maria Antonietta Avanzo, Elisabeth Junek e Margò Einsiedel.
Nel dopoguerra, si potrà assistere alle evoluzioni di Ada Pace, Isabella Taruffi, Elisa Angelini Rota, Susanna Baumann, Piera Bertoletti, Eloisa Segafredo, Anna Vasaturo, Anna Maria Peduzzi e Maria Teresa de Filippis.
In tempi più moderni, negli anni settanta, hanno partecipato Marie Claude Beaumont, Pat Moss, Giuseppina Gagliano, Christine Beckers, Anna Cambiaghi, Serena Pittoni, Rosadele Facetti, Gabrielle Koenig, Rosanna Studer.
L'unica a ottenere risultati considerevoli è stata la torinese Ada Pace, che ha partecipato dal 1957 al 1963 con Alfa Romeo, Osca e Abarth-SIMCA.
Nel 1960, in gara con una Osca, la Pace riesce a cogliere la vittoria nella propria categoria (1100 Sport) e arrivare 11ª assoluta, inserendosi tra le squadre ufficiali Ferrari e Porsche.
Il Grande circuito delle Madonie (km 148,823) partiva da C. da Pistavecchia (Campofelice di Roccella) toccava Cerda paese, Caltavuturo, Castellana, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano, per tornare in C. da Pistavecchia (Campofelice di Roccella). Il circuito è stato utilizzato per le prime sei edizioni della Targa Florio, dal 1906 al 1911 compresi, e una settima volta nel 1931 in cui, causa l'alluvione che colpì la zona nell'inverno 1930/31, il consueto tracciato fu impercorribile e il chilometraggio in tale occasione, risultò di 146,000 km in luogo dei 148,823 originali.
I record sul circuito di 148,823 km sono:
I record sul circuito di 146,000 km sono:
Il Medio circuito delle Madonie (108,000 km) partiva da Cerda, toccava Caltavuturo, Polizzi Generosa, Collesano e Campofelice, per tornare a Cerda. Il circuito è stato utilizzato in 12 edizioni della Targa Florio negli anni compresi tra il 1919 e il 1930.
I record su questo circuito di 108,000 km sono:
Il Piccolo circuito delle Madonie (72,000 km) partiva dalle tribune di Cerda, toccava Cerda, Portella di Cascio, Portella di Sette Frati, Ponte Salito, bivio Caltavuturo, Scillato, bivio Polizzi Generosa, Collesano, Campofelice di Roccella, Buonfornello, per tornare alle tribune di Cerda. Il circuito è stato utilizzato per ben 32 edizioni della Targa Florio negli anni dal 1932 al 1936 e dal 1951 al 1977.
I record su questo circuito di 72,000 km sono:
Il Circuito del Parco della Favorita si dipanava nei viali del celebre parco palermitano ed è stato utilizzato nelle edizioni del 1937 (circuito di 5,260 km), 1938 (circuito di 5,720 km), 1939 e 1940 (circuito di 5,700 km). Da segnalare un fatto assai curioso: nel 1938, anche sull'onda dell'emozione provocata da un grave incidente accaduto alla Mille Miglia, gli organizzatori imposero il divieto di sorpasso lungo un buon tratto del circuito perché troppo stretto.
I record sul circuito di 5,260 km sono:
I record sul circuito di 5,720 km sono:
I record sul circuito di 5,700 km sono:
Le strade dell'intera isola sono state teatro della Targa Florio abbinata al Giro di Sicilia negli anni dal 1912 al 1914, e dal 1948 al 1950, per un totale di 6 edizioni, tutte con itinerari superiore al migliaio di chilometri (1.050 km negli anni dal 1912 al 1914 e 1.080 km negli anni dal 1948 al 1950).
Nel triennio 1912-1914 il percorso si snodava da Palermo e, procedendo in senso orario, toccava Cefalù, Messina, Catania, Siracusa, Noto, Vittoria, Girgenti (l'odierna Agrigento), Castelvetrano, Mazara, Marsala, Trapani e tornava a Palermo. Nel triennio 1948-1950 l'itinerario (in senso antiorario) fu invece: Palermo, Trapani, Marsala, Castelvetrano, Sciacca, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Gela, Ragusa, Noto, Siracusa, Catania, Messina, Cefalù e finalmente traguardo d'arrivo a Palermo. In due occasioni inoltre il Giro di Sicilia venne frazionato in due tappe, nel 1913 (prima tappa Palermo-Girgenti, seconda tappa Girgenti-Palermo) e nel 1914 (prima tappa Palermo-Siracusa, seconda tappa Siracusa-Palermo).
I record sul percorso del Giro di Sicilia sono:
Negli anni successivi il Giro di Sicilia, non più abbinato alla Targa Florio, continuerà a essere disputato e la media oraria verrà migliorata.
Nell'elenco sottoriportato sono indicati i nominativi di tutti i piloti che hanno conseguito almeno una vittoria. Per ognuno sono peraltro indicati anche le piazze d'onore, i terzi posti e i "giri più veloci" eventualmente fatti segnare.
Il computo non tiene conto dei risultati dell'edizione del 1957 in quanto quella edizione venne disputata come gara di regolarità, per cui le edizioni prese in considerazione sono soltanto 60.
L'ordine di elencazione è decrescente, a iniziare dunque dal pilota che vanta le migliori prestazioni. In caso di prestazioni equipollenti, è rispettato l'ordine alfabetico. A parità di prestazione, tuttavia, si è assegnata la priorità a quei piloti che hanno gareggiato pilotando la vettura per l'intera corsa rispetto a quelli che hanno condiviso la guida con uno o più coequiper.
Ben 7 piloti hanno ottenuto la vittoria per due anni di seguito; i primi 6 hanno ottenuto le due vittorie pilotando le vetture per l'intera gara, mentre il settimo (Clemente Biondetti) ha gareggiato condividendo la guida con il coequiper.
24 volte il pilota che si aggiudicato la vittoria alla Targa Florio ha anche fatto segnare il giro più veloce in gara: i piloti che hanno conseguito questa performance sono 21 poiché 3 di essi (Costantini, Vaccarella e Villoresi) hanno compiuto l'impresa due volte.
Ecco comunque l'elenco alfabetico.
Nell'elenco sottoriportato sono indicati i nominativi di tutte le case automobilistiche che hanno conseguito prestazioni "da podio" (vittorie, piazze d'onore e terzi posti). Sono anche segnalati i "giri più veloci" eventualmente fatti segnare da ciascuna marca.
Il computo non tiene conto dei risultati dell'edizione dell'anno 1957 in quanto quella edizione venne disputata come gara di regolarità, per cui le edizioni prese in considerazione sono soltanto 60.
L'ordine di elencazione è decrescente, a iniziare dunque dalla marca che vanta le migliori prestazioni. In caso di prestazioni equipollenti, è rispettato l'ordine alfabetico.
Pos. | Marca | Primi posti |
Secondi posti |
Terzi posti |
Giri veloci |
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1 | Porsche | 11 | 9 | 12 | 8 |
2 | Alfa Romeo | 10 | 13 | 7 | 10 |
3 | Ferrari | 7 | 6 | 4 | 7 |
4 | Lancia | 5 | 7 | 5 | 4 |
5 | Bugatti | 5 | 4 | 5 | 6 |
6 | Maserati | 4 | 6 | 9 | 4 |
7 | Mercedes-Benz | 3 | 2 | 1 | 4 |
8 | SCAT | 3 | 0 | 0 | 0 |
9 | FIAT | 2 | 3 | 3 | 2 |
10 | Nazzaro | 2 | 0 | 0 | 0 |
11 | Itala | 1 | 2 | 1 | 1 |
12 | Osella | 1 | 1 | 1 | 2 |
13 | Peugeot | 1 | 1 | 1 | 1 |
14 | Chevron | 1 | 1 | 0 | 0 |
15 | SPA | 1 | 0 | 1 | 1 |
16 | Franco | 1 | 0 | 0 | 1 |
17 | Isotta Fraschini | 1 | 0 | 0 | 0 |
17 | Frazer-Nash | 1 | 0 | 0 | 0 |
19 | Ballot | 0 | 1 | 1 | 0 |
19 | Cisitalia | 0 | 1 | 1 | 0 |
19 | De Vecchi | 0 | 1 | 1 | 0 |
22 | OSCA | 0 | 1 | 0 | 1 |
23 | Aquila Italiana | 0 | 1 | 0 | 0 |
23 | Sigma | 0 | 1 | 0 | 0 |
25 | Lola | 0 | 0 | 1 | 1 |
26 | Abarth | 0 | 0 | 1 | 0 |
26 | Alfa-Maserati-Prete | 0 | 0 | 1 | 0 |
26 | Berliet | 0 | 0 | 1 | 0 |
26 | Darracq | 0 | 0 | 1 | 0 |
26 | Diatto | 0 | 0 | 1 | 0 |
26 | Steyr | 0 | 0 | 1 | 0 |
32 | Aston Martin | 0 | 0 | 0 | 1 |
Parecchie sono le marche che, nel corso degli anni, hanno ottenuto "triplette" (1º, 2º e 3º posto, tutti di vetture della medesima marca). È accaduto dodici volte. In 10 occasioni su 12, la marca che ha ottenuto la tripletta ha anche fatto suo il giro più veloce. Ecco le marche protagoniste:
Tredici volte, la marca vincitrice ha centrato l'obiettivo di avere due vetture ai primi due posti della classifica; 11 volte, la doppietta era arricchita dal giro più veloce. Ecco le marche protagoniste:
In parecchi periodi si sono registrate vittorie a ripetizione, anno dopo anno, di vetture di una stessa marca. Ecco le marche protagoniste di tali exploit, con almeno 3 anni consecutivi di vittorie.
Nel caso della Porsche, occorre rilevare che, oltre alle 5 vittorie consecutive di cui sopra, in altri due periodi (1959-1960 e 1963-1964) ha ottenuto la vittoria per due anni consecutivi. Due vittorie consecutive figurano anche all'attivo della Ferrari (due periodi, 1948-1949 e 1961-1962) e della Scat (1911-1912)
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