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Nella Repubblica di Venezia la Serenissima Signoria era il supremo organo di rappresentanza della sovranità e il termine con cui la stessa veniva designata.
Quest'organo si componeva:
La Signoria in pratica costituiva un tutt'uno con il potere ducale, tanto che si può pensare in altre parole che essa fosse null'altro che l'insieme del doge e degli uomini incaricati di coadiuvarlo e sorvegliarlo così strettamente da diventare compartecipi della sua stessa "Signoria Serenissima".
La Signoria presiedeva tutti i consigli della Repubblica ed era considerata nel suo complesso talmente importante da superare lo stesso principe, tanto che l'espressione "si è morto il Doxe, no la Signoria" ("se è morto il Doge, non è morta la Signoria") era ritualmente pronunciata in occasione della morte del Doge.
Il termine Serenissima Signoria dal 1423 sostituì correntemente quello più antico di Commune Veneciarum, venendo poi ufficialmente adottato a partire dalla Promissione Ducale di Cristoforo Moro (12 maggio 1462).