Juan José Compagnucci | |||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Argentina Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 173[1] cm | ||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 72[1] kg | ||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | ||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1951 - giocatore 1980 - allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||
Josè Juan Compagnucci, conosciuto anche come Giovanni Compagnucci (Berabevú, 24 luglio 1917 – Tolentino, 11 ottobre 2009), è stato un calciatore e allenatore di calcio argentino naturalizzato italiano, di ruolo centrocampista.
Nato in Argentina da genitori originari di Tolentino[2], vi fa ritorno nel 1922, all'età di 5 anni[2][3]. Muore a Tolentino l'11 ottobre 2009 all'età di 92 anni[4].
Giocava come mezzala, preferibilmente sinistra[3]; fisicamente agile e rapido[5], sfruttava le proprie doti tecniche soprattutto in fase di rifinitura dell'azione offensiva[2][3].
Comincia a giocare nel 1934 con la maglia del Tolentino, con cui vince il campionato di Seconda Divisione 1935-1936[3][4]. Viene poi tesserato per il Macerata[3], società per la quale milita quattro stagioni; nell'ultima ottiene la promozione in Serie B, dopo le finali disputate con MATER, Vicenza e Varese, segnalandosi come uno dei migliori elementi del campionato di terza serie[6].
Nell'annata seguente passa al Bari in Serie A[1]; esordisce nella massima serie il 6 ottobre 1940, nella sconfitta interna contro il Novara, e totalizza 9 presenze con la maglia dei galletti, rimanendo coinvolto nella stagione negativa dei pugliesi culminata con la retrocessione[7]. A fine stagione passa in prestito al Brescia[8][9][10], ma già nell'autunno successivo fa ritorno al Macerata[11][12], nel frattempo retrocesso in Serie C, dove torna ad esprimersi ad alti livelli[13]. Rientrato a Bari per fine prestito[14], viene nuovamente girato al Brescia[15], con cui disputa un'unica partita di campionato.
Terminata la guerra, nel 1945 torna al Bari, che lo cede in prestito[16] alla Gladiator[3], formazione campana con cui vince il girone D del campionato di Serie C, rinunciando alla promozione per problemi economici[17]. L'anno successivo viene ceduto definitivamente[18] e passa all'Anconitana, in Serie B[19], dove rimane per un biennio realizzando 9 reti[20][21] in 55 partite. Chiude la carriera tornando nella Maceratese, dove ricopre il doppio incarico di allenatore e giocatore nella stagione 1949-1950[22], e rimanendovi fino alla stagione 1950-1951 nella quale realizza 2 reti[23].
Nel 1951 cessa l'attività agonistica per intraprendere quella da allenatore, debuttando sulla panchina del Tolentino dove rimane fino al 1953[3]; alla società rimane legato anche nei decenni successivi, come dirigente (negli anni Sessanta)[4] e poi nuovamente come allenatore, nella stagione 1973-1974[3][4]. Allena anche il Corridonia, il Matelica e la Settempeda, con cui ottiene due vittorie nei campionati dilettantistici marchigiani, nel 1970-1971 e nel 1976-1977[3]. Nel corso del campionato 1979-1980, da allenatore delle giovanili, subentra sulla panchina della prima squadra del Tolentino, sfiorando la promozione nel Campionato Interregionale dopo lo spareggio perso con il Corridonia[4].
Alla sua memoria è stato istituito il premio "Giovanni Compagnucci", destinato al lavoro di valorizzazione dei vivai calcistici[3][24].