Ignaz Maybaum (Vienna, 2 marzo 1897 – Londra, 12 giugno 1976) è stato un rabbino e filosofo austriaco, teologo liberale ebreo, superstite dell'Olocausto.
Nato a Vienna, studiò a Berlino presso la Hochschule für die Wissenschaft des Judentums, dove fu ordinato rabbino nel 1926. Praticò il rabbinato a Bingen, Francoforte sull'Oder e Berlino. Fu discepolo di Franz Rosenzweig.
Nel 1935 fu arrestato dalla Gestapo e passò sei settimane in prigione prima di esser rilasciato. Nel 1939 lasciò la Germania su un Kindertransport e andò a Londra. Sua madre e sorelle furono uccise nell'Olocausto.
Nel 1949 diventò rabbino della Sinagoga Riformata Distrettuale di Edgware. Dal 1956 fino al suo pensionamento nel 1963, tenne lezioni in omiletica e teologia al Collegio Leo Baeck di Londra. È stato molto attivo nel dialogo interreligioso.
Maybaum ha scritto molte riflessioni sull'Ebraismo, Cristianesimo, Olocausto e Sionismo. Ha inoltre scritto sull'Islam. Frequentemente lo si ricorda per le sue opinioni controverse, descritte sul suo The Face of God After Auschwitz (Dio dopo Auschwitz, 1965), dove afferma che la sofferenza degli ebrei durante la Shoah è stata un'espiazione vicaria per il resto del mondo. Ha connesso il popolo ebraico alla figura del "servo sofferente" del Libro di Isaia 52[1] e 53[2] della Tanakh:
«Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.»
Nella stessa opera, Maybaum ha usato anche immagini cristiane, parlando di Auschwitz come del nuovo Golgota, e delle camere a gas quale sostituto della croce.
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