Detroit: Become Human videogioco | |
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Connor in una scena del gioco | |
Piattaforma | PlayStation 4, Microsoft Windows |
Data di pubblicazione | PlayStation 4: 25 maggio 2018 Microsoft Windows: 12 dicembre 2019 |
Genere | Avventura grafica |
Tema | Neo-noir, Fantascienza, Cyberpunk, Thriller |
Origine | Francia |
Sviluppo | Quantic Dream |
Pubblicazione | Sony Interactive Entertainment |
Direzione | David Cage |
Musiche | Philip Sheppard, Nima Fakhrara, John Paesano |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | DualShock 4, Mouse e Tastiera |
Motore fisico | Havok |
Supporto | Blu-ray Disc, download |
Distribuzione digitale | PlayStation Network, Steam, Epic Games Store |
Requisiti di sistema | Minime: Windows 10 (64 bit), CPU : Intel Core i5-2300 @ 2.8 GHz, AMD Ryzen 3 1200 @ 3.1GHz, AMD FX-8350 @ 4.2GHz, RAM : 8 GB, Scheda video : Nvidia GeForce GTX 780, AMD HD 7950 con 3GB VRAM minimo (Supporto di Vulkan 1.1 richiesto), HD : 55 GB Consigliate: Windows 10 (64 bit), CPU : Intel Core i5-6600 @ 3.3 GHz, AMD Ryzen 3 1300 X @ 3.4 GHz, RAM : 12 GB, Scheda video : Nvidia GeForce GTX 1060, AMD Radeon RX 580 con 4GB VRAM minimo (Supporto di Vulkan 1.1 richiesto), HD : 55 GB |
Fascia di età | ACB: MA · BBFC: 15 · ESRB: M · PEGI: 16 · USK: 16 |
Logo ufficiale |
Detroit: Become Human è un videogioco d'avventura del 2018, sviluppato da Quantic Dream e pubblicato da Sony Interactive Entertainment per PlayStation 4 e Microsoft Windows.[2]
La trama del titolo si concentra sulle vicende di tre diversi androidi e riprende direttamente il contesto narrativo proposto in una demo pubblicata da Quantic Dream il 7 marzo 2012 per mostrare la tecnologia di motion-capture all'epoca utilizzata su PlayStation 3.[3]
Detroit (Michigan), anno 2038. Sono passati circa 20 anni da quando la CyberLife, un'azienda tecnologica fondata nel 2018 dall'eccentrico inventore Elijah Kamski, ha lanciato sul mercato gli androidi, delle vere e proprie macchine antropomorfe progettate per ogni tipo di lavoro; tuttavia l'esorbitante numero di androidi ha molto innalzato il tasso di disoccupazione, causando il malcontento della popolazione statunitense.
Gli androidi sono programmati per eseguire gli ordini degli umani e non sono in grado di provare alcuna emozione o stanchezza fisica; da qualche tempo, però, sono sempre più frequenti i casi di alcune macchine, classificate come "devianti", che riescono a manifestare sentimenti umani come paura, rabbia e amore, suscitando preoccupazione all'interno della CyberLife.
Durante la storia, il giocatore segue le vicende di tre diversi androidi: Markus, Connor e Kara.
Detroit Become Human è un videogioco basato sullo svolgimento di una trama suddivisa in 31 capitoli, in cui l'obiettivo è far arrivare i personaggi fino alla fine della storia.
Il giocatore controlla, uno alla volta, i personaggi principali (Connor, Kara e Markus) muovendoli come in un film interattivo: possono muoversi analizzando l'ambiente circostante e interagendo con esso, i dialoghi con altri personaggi hanno scelte multiple, mentre le scene dinamiche sono scandite dai Quick-Time Event (QTE).
Ogni azione eseguita o non eseguita, ogni QTE riuscito o fallito e ogni scelta di dialogo intrapresa stabiliscono l'allineamento caratteriale dei personaggi principali, il loro rapporto con quelli che li circondano e, soprattutto, hanno un grande peso sullo svolgimento della trama, andando a modificare gli eventi nel corso del gioco. Molto spesso le conseguenze di una scelta fatta possono manifestarsi anche svariati capitoli dopo.
Ogni capitolo dispone di un diagramma di flusso (alcuni anche più di uno) che mostra il percorso d'azione intrapreso. Questo può essere modificato rigiocando il capitolo (da capo o partendo da determinati check-point) così da poter operare scelte diverse che cambieranno lo svolgersi degli eventi da quel punto in poi.
Markus è un androide di modello RK200, un avanzatissimo prototipo di assistente familiare donato dal fondatore della CyberLife, Elijah Kamski al vecchio ed eccentrico pittore neorealista Carl Manfred.
Connor è un prototipo di androide di modello RK800, il più avanzato che sia stato mai creato. Inizialmente si trova in dotazione al dipartimento di polizia di Detroit e il suo compito è quello di indagare e dare la caccia ai "devianti".
Kara è un androide di modello AX400, uno dei più standard ed economici tra quelli in commercio. Inizialmente si trova al servizio di Todd Williams, un tassista che ha perso il lavoro in seguito all'avanzata degli androidi, e di sua figlia Alice.
Di seguito sono riportati i doppiatori che hanno prestato la voce ai principali personaggi del videogioco:[4]
In un'intervista rilasciata il 26 settembre 2013 il fondatore di Quantic Dream, David Cage, dichiarò che il suo studio era in fase di pre-produzione su un titolo esclusivo per PlayStation 4, che a suo parere avrebbe ricalcato quanto fatto in passato da Heavy Rain (2010) e Beyond: Due anime (2013).[5]
Il 27 ottobre 2015, durante la conferenza di Sony alla Paris Games Week,[6] è stato annunciato per la prima volta Detroit: Become Human.[7] Basato su una demo rilasciata nel 2012, il titolo non era originariamente in programma, ma Cage si era mostrato incuriosito da ciò che avrebbe potuto diventare una semplice dimostrazione tecnica;[8] gli sviluppatori si sono poi recati a Detroit per familiarizzare con la città e poter trasportare l'ambientazione nel videogioco nel migliore dei modi.[9]
Testata | Giudizio |
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Metacritic (media al 24-5-2018) | 78/100[10] |
Destructoid | 7/10[11] |
EGM | 8,5/10[12] |
Everyeye.it | 8,7/10[13] |
Game Informer | 8/10[14] |
Game Revolution | [15] |
GameSpot | 7/10[16] |
GamesRadar+ | [17] |
IGN | 8/10[18] |
Multiplayer.it | 8,0/10[19] |
The Games Machine | 8,9/10[20] |
Su Metacritic, il gioco ha punteggio totale di 7,8 su 10, basato su 103 recensioni, che indica "recensioni generalmente favorevoli".[10]
La rivista italiana The Games Machine ha assegnato alla trilogia un voto "più che buono" (8,9/10), lodando la trama con tematiche interessanti, l'ottima gestione dei bivi narrativi ed il comparto tecnico di alto livello, seppur notando qualche sequenza non pienamente convincente e che il sistema di checkpoint sarebbe stato migliorabile:[20]
«Detroit: Become Human è sicuramente l’opera più riuscita di David Cage. Partendo dalle dinamiche di gioco già sperimentate in Heavy Rain e Beyond Two Souls, il team di Quantic Dream è riuscito a dare vita a una storia interessante e coinvolgente, che utilizza l’ambientazione fantascientifica e gli androidi come pretesti per trattare temi sociali di notevole rilevanza. Un paio di sequenze leggermente sottotono non influiscono più di tanto su un’esperienza di gioco decisamente appagante, in cui si ha davvero la sensazione di aver voce in capitolo, grazie alla notevole quantità di variabili a disposizione.»
La testata giornalistica online italiana Multiplayer.it ha lodato soprattutto la ricchezza di bivi e alternative in grado di stimolare la rigiocabilità in ogni scena, così come il rendering dei visi e e le espressioni facciali dei personaggi, notando tuttavia con disappunto come il gameplay sia quasi completamente relegato ai quick time event e che più generale la storia, l'atmosfera e le tematiche siano già state affrontate molte volte nei racconti di fantascienza:[19]
«Anche se con Detroit: Become Human siamo lontani dal pathos e dalle trovate narrative di Heavy Rain, il gioco è comunque in grado di intrattenerci con una bella e piacevole storia da ascoltare, vivere e alterare con le proprie scelte, forte di un comparto visivo ed estetico assolutamente eccezionali e con una buona dose di rigiocabilità. Vi dovete però approcciare a questo titolo ben consapevoli che il suo gameplay fatto esclusivamente di pulsanti da premere al momento giusto, potrebbe risultarvi indigesto o poco divertente. Se questo, per voi, non è un deterrente all'acquisto, allora procedete tranquilli perché Detroit saprà sicuramente coinvolgervi.»
Controllo di autorità | BNF (FR) cb177669684 (data) |
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