In questo articolo esploreremo l’intrigante mondo di Anacleto Verrecchia, che negli ultimi anni ha catturato l’interesse di numerosi ricercatori, esperti e appassionati. Dalle sue origini fino al suo impatto sulla società contemporanea, Anacleto Verrecchia ha svolto un ruolo significativo in una vasta gamma di campi, dalla scienza e tecnologia alla cultura popolare e alla politica. In queste pagine esamineremo le molteplici sfaccettature di Anacleto Verrecchia, nonché le sue implicazioni e prospettive per il futuro. Preparati a intraprendere un viaggio avvincente e illuminante che metterà alla prova la tua comprensione di Anacleto Verrecchia e ti porterà a contemplare la sua importanza in Il mondo di oggi. .
«Il mondo è un condominio tra la malvagità e la pazzia: l'una regna e l'altra comanda.»
Nato in provincia di Frosinone, si trasferì molto giovane a Torino, dove studiò, laureandosi in germanistica.
Nei primi anni cinquanta trascorse un certo periodo nel parco nazionale del Gran Paradiso, considerato come il più formativo della sua vita. Lì poté contemplare in modo disinteressato i fenomeni della natura. "Ho fatto tre università - era solito dire -: quella vera e propria, che non mi ha dato nulla o quasi; la collaborazione alle pagine dei quotidiani come elzevirista, che mi ha costretto a leggere libri che altrimenti non avrei mai letto; e infine l'università più utile in assoluto, vale a dire il soggiorno nel Gran Paradiso a contatto con la natura". Frutto di quel soggiorno è il libro che contiene la sua filosofia, potentemente aforistica. I manoscritti riaffiorati molto più tardi spiegano la tardività della sua pubblicazione, avvenuta solo nel 1997 presso Fògola - si tratta del Diario del Gran Paradiso.
Verrecchia visse poi in Germania (soprattutto a Berlino) e fu per lunghi anni addetto culturale[1] all'Ambasciata d'Italia a Vienna; collaborò alle pagine culturali di giornali italiani, tra cui Il Resto del Carlino, La Stampa, Il Giornale. Grazie alla sua padronanza del tedesco, collaborò anche con fogli stranieri (Die Presse, Die Welt). Non parlava volentieri della sua vita privata perché, diceva, "di un filosofo o di uno scrittore ciò che interessa sono gli scritti e non le vicissitudini personali". Amico di Giuseppe Prezzolini, traduttore di Georg Christoph Lichtenberg, appassionato studioso di Giordano Bruno e Friedrich Nietzsche, nel suo orizzonte culturale, però, la figura che risalta di più è senz'altro quella di Arthur Schopenhauer, da lui considerato a tutti gli effetti un maestro da tradurre e continuare.
Elementi caratteristici dei suoi scritti sono l'irriducibile vena polemica e una sacra bilis, ma la sua prosa spicca anche per chiarezza ed energia. Lavorò sempre al confine tra letteratura e filosofia: difatti, i suoi libri sono ora di carattere prettamente filosofico, ora letterario. La sua prosa - insieme a quella di Guido Ceronetti, Manlio Sgalambro e Sossio Giametta[2] - è stata giudicata "la migliore prosa filosofica scritta oggi in Italia".[3]
La catastrofe di Nietzsche a Torino (Torino: Einaudi, 1978), poi: Zarathustras Ende: die Katastrophe Nietzsches in Turin (Wien: Bohlaus, 1986) ISBN 3-205-07253-7, poi: La tragedia di Nietzsche a Torino: la catastrofe del filosofo che sognava un superuomo al di là del bene e del male (Milano: Bompiani, 1997, ISBN 88-452-3514-9), poi: La catastrofe di Nietzsche a Torino (prefazione di Vittorio Sgarbi; Milano: Bompiani, 2003): poi La catastrofe di Nietzsche a Torino (a cura di Marco Lanterna; Firenze: Clinamen, 2022).[4]
Lettere Mercuriali (prefazione di Gianmario Ricchezza; Torino: Fògola, 2014).
Il cantore filosofo. Scritti su Wagner (introduzione, note e notizia biobibliografica di Marco Lanterna; Firenze: Clinamen, 2016). ISBN 978-88-8410-236-2.
Il mastino del Parnaso. Elzeviri e polemiche (scelta, introduzione, note e notizia biobibliografica di Marco Lanterna; Firenze: Clinamen, 2017). ISBN 978-88-8410-260-7.
^Anacleto Verrecchia, su digilander.libero.it. URL consultato il 28 gennaio 2018.
^Marco Lanterna, Anacleto Verrecchia, venerando e terribile, Pulp Libri, 2010, n. 88, pagg. 68-71 (ora in Marco Lanterna, Il caleidoscopio infelice. Note sulla letteratura di fine libro, Clinamen, 2015).
^Quest'ultima edizione commemorativa - a 10 anni dalla scomparsa di Verrecchia - contiene in appendice, a firma di Marco Lanterna, una storia della Catastrofe dal titolo La catastrofetta dei nicciani in Italia.
Bibliografia
Marco Lanterna, Il caleidoscopio infelice. Note sulla letteratura di fine libro, Clinamen, 2015.
Ugo Dotti, I vagabondaggi culturali di Anacleto Verrecchia, in rivista 451 (The New York Review of Books), n. 5, aprile 2011.